L'iPod, uno strumento innovativo che ha rivoluzionato il modo di ascoltare
la musica e le nostre abitudini. Venne presentato nel 2001 in California come un gadget che avrebbe rivoluzionato gesti quotidiani come il camminare, l’andare in bicicletta, o lo starsene spaparanzati al sole o sul divano del salotto.
La storia dell’iPod, come molte altre storie di successo americane, è un misto di genialità e spirito d’avventura, uffici all’ultimo piano di un grattacielo e garage polverosi. Padre di questo rivoluzionario oggetto è Anthony Michael Fadell, un eccentrico ingegnere statunitense che a soli 32 anni aveva già ricoperto ruoli di massima responsabilità in multinazionali come la Philips.
Nel gennaio del 2001 Fadell venne chiamato da Jon Rubistein, responsabile hardware della Apple, per realizzare un lettore MP3 in grado di dialogare con iTunes, il neonato software Apple. Fadell doveva insomma sviluppare un minicomputer dal design gradevole, capace di gestire un grande database musicale e dotato di un processore sufficientemente veloce da decomprimere i file MP3 e trasformarli in squillante musica.
iPod: “i” indica Internet, ma anche “interattivo”, “integrato” o “individuale, personale” e il termine Pod significa “guscio, baccello, contenitore”.
L’iPod ha anche stravolto il modo di fruire i contenuti di radio, riviste, siti web e televisione: il podcasting, neologismo nato dalla fusione tra le parole “iPod” e “broadcasting”, ossia “trasmissione per mezzo dell’iPod”, è oggi un fenomeno diffuso.
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